martedì 18 febbraio 2020

PROFEZIE SUL CORONAVIRUS



"Intorno al 2020 una grave malattia simile alla polmonite si diffonderà in tutto il mondo, attaccando i polmoni e i bronchi e resistendo a tutti i trattamenti noti. 
Quasi più sconcertante della malattia stessa sarà il fatto che improvvisamente svanirà con la stessa velocità con cui è arrivata, attaccherà di nuovo dieci anni dopo e poi scomparirà completamente."

L'incipit che avete appena letto è la trascrizione letterale di una profezia contenuta in un libro pubblicato nel 2008, scritto da Sylvia Browne, ed intitolato "End of Days: Predictions and Prophecies About the End of the World" ("Gli ultimi giorni: Predizioni e Profezie sulla Fine del Mondo").


La copertina del libro della Browne contenente la profezia sul Coronavirus.

L'estratto con la profezia contenuta nel libro "End of Days: Predictions and Prophecies About the End of the World", scritto da Sylvia Browne, pubblicato nel 2008, riguardante il Coronavirus. 

Possiamo considerarla, come minimo, una "coincidenza" decisamente affascinante.

La prossima profezia si inserisce nel filone delle profezie contenute nella narrativa: è capitato spesso infatti che alcune storie completamente inventate potessero infine anticipare eventi reali fin nei minimi dettagli.

Il libro in questione è intitolato "The Eyes of Darkness" ("Gli Occhi dell'Oscurità") ed è stato pubblicato nel 1981.

L'autrice americana, Dean Koontz, parla di una madre, Christina Evans, che parte per un viaggio per scoprire se suo figlio Danny è ancora vivo oppure è morto durante un campeggio. Riesce quindi a rintracciarlo in una struttura militare dove viene trattenuto dopo essere stato accidentalmente infettato da un microrganismo artificiale creato nel centro di ricerca di Wuhan.

Estratti del libro mostrano la conversazione tra Christina e un uomo nel laboratorio in cui si trovava suo figlio:

"Non sono interessata alla filosofia o alla moralità della guerra biologica", disse Tina. 
"In questo momento voglio solo sapere come diavolo è finito Danny in questo posto."

"Per capirlo", disse Dombey, "devi tornare indietro di venti mesi. E' stato in quel periodo che uno scienziato cinese di nome Li Chen disertò negli Stati Uniti, portando un dischetto contenente le più importanti e pericolose nuove armi biologiche cinesi degli ultimi dieci anni. Chiamano il materiale "Wuhan-400" perché è stato sviluppato nel loro laboratorio RDNA appena fuori dalla città di Wuhan, ed è stato il quattrocentesimo ceppo praticabile del microrganismo artificiale creato nel centro di ricerca ".

Difficile non associare il centro di ricerca di cui parla il libro con il reale Istituto di virologia di Wuhan, dove si trova l'unico laboratorio di biosicurezza di livello quattro della Cina
Ha la classificazione di livello più alto dei laboratori che studiano i virus più letali e si trova a 32 km da dove è scoppiato l'attuale Covid-19.

In molti, inoltre, abbiamo sentito la teoria cospirazionista secondo la quale il Covid-19 è stato creato dall'uomo in laboratorio e molto probabilmente è sfuggito di mano.

Ulteriori estratti del libro rivelano che il virus è “l'arma perfetta”, in quanto non può sopravvivere al di fuori di un corpo ospitante per più di un minuto.

Wuhan-400 è un'arma perfetta. Colpisce solo gli esseri umani. Nessun'altra creatura vivente può esserne contagiata. E come la sifilide, Wuhan-400 non può sopravvivere al di fuori di un corpo umano vivente per più di un minuto, il che significa che non può contaminare in modo permanente oggetti o interi luoghi come possono fare l'antrace e altri microrganismi virulenti.
E quando l'ospite muore, il Wuhan-400 dentro di lui muore a sua volta poco dopo, non appena la temperatura del cadavere scende sotto gli ottantasei gradi Fahrenheit. Vedi il vantaggio di tutto questo?"


La copertina del libro di Dean Koontz, "The Eyes Of Darkness".





Gli estratti del romanzo di Dean Koontz riportati in questo articolo.


Un personaggio di una serie a fumetti di Asterix del 2017 si chiamava Coronavirus. 

Asterix, il Gallico dell'omonimo fumetto francese affronta Coronavirus, un cattivo romano mascherato con la reputazione di non fermarsi davanti a nulla per vincere. 
Nella trentasettesima edizione di "Asterix and the Chariot Race", pubblicata nel 2017, Asterix si fa strada attraverso l'Italia in una corsa di bighe contro i romani.




In una puntata del 1993 ("Marge in catene") un misterioso morbo, proveniente però dal Giappone e non dalla Cina, si propaga a Springfield e in tutti gli Stati Uniti

Come spesso è successo nella serie a cartoni di Matt Groening ci sono molte similitudini con quello che è accaduto realmente.