mercoledì 28 settembre 2011

ANALISI DI PROFEZIE SULL'ULTIMO PAPA - Parte Seconda


Eccoci alla seconda parte di questa piccola analisi sulle profezie riguardanti l’ultimo Papa.
Consiglio caldamente di leggere la Prima Parte a chi non lo avesse fatto, ci saranno alcuni riferimenti a quella parte in questo testo:
Come al solito cercherò di essere schematico lasciando al lettore la possibilità di approfondire o meno determinati input.
Il mio lavoro sarà principalmente quello di METTERE IN RELAZIONE alcuni aspetti delle diverse profezie e DARE NUOVA LUCE ad altre, magari messe un po’ da parte.
  
Tra le profezie pronunciate dalla Madonna una piuttosto famosa è quella di Garabandal.
La SS. Vergine a Garabandal ha pronunciato questa profezia:
che, morto Papa Giovanni XXIII (1963), mancavano solo tre Papi per la "FINE DEI TEMPI".
Come abbiamo visto nella prima parte, pare che lo stesso Giovanni XXIII fosse un’importante figura profetica.
Tre Papi quindi: Paolo VI, Giovanni Paolo I e Giovanni Paolo II.
DOPO sarebbe iniziato il periodo chiamato “Fine dei Tempi” che ricordiamo è inteso sempre come un periodo di RINNOVAMENTO per una nuova Età dello Spirito.
E’ chiaro che questa profezia, per il modo in cui è formulata, ha dato vita a diverse polemiche, ma restando fedele alla brevità di questo excursus lascio al lettore la possibilità\volontà di documentarsi.
Ecco un link interessante.

(Aggiornamento agosto 2015: nel libro "Le Apparizioni di Garabandal 1961-1965", a cura di P. Pablo Martin questa profezia è ulteriormente spiegata in dettaglio e pare che i Papi, a cui la veggente faceva riferimento, fossero in realtà quattro, vedere qui.
Questo risolve la polemica cui accennavo nell'articolo, ma, forse, per la peculiarità della notizia ne creerà tante altre. Al lettore, come al solito, resta il proprio discernimento). 

Questa è una nota profezia di Nostradamus.
In questo articolo farò solo un breve accenno, ma qui ho dedicato un piccolo articolo ad una interpretazione che mi ha personalmente stupito:
Quartina V, 92
Dopo il seggio tenuto diciassette anni,
Cinque cambieranno in tal termine compiuto,
Poi del medesimo tempo uno sarà eletto,
Che dei romani non sarà troppo conforme.


Pio XI, che fu eletto il 6 febbraio 1922 e morì il 10 febbraio del 1939 tenne il seggio 17 anni pressoché esatti.
Adesso contiamo cinque Papi da Pio XI: Pio XII, Giovanni XXIII, Paolo VI, Giovanni Paolo I e Giovanni Paolo II, eletto il 16 ottobre del 1978.
Poi verrà eletto uno (Benedetto XVI) che dei romani (italiani) non sarà troppo conforme. Ovvero un Papa straniero (ma lo era anche Giovanni Paolo II), ma forse più una “non conformità” legata ad altri fattori, come una minor predisposizione mediatica di questo Papa.
La quartina non parla di “ultimo Papa”, ma da come è posta sembra che metta in rilievo proprio questo Papa come a disegnare una micro-storia papale che culmina con lui.
Esiste una cosiddetta profezia perduta su un Papa nero.
E’ nella tradizione popolare romana la profezia sull'elezione di un papa nero e trae origine dal motto perduto "Caput nigrum".
Secondo alcuni è un motto della profezia di Malachia, andato perduto durante la trascrizione delle profezie, veniva prima o dopo quello del "De gloria olivae", ma non c’è alcuna prova di questo, mentre molto più probabile la versione che “Caput nigrum” sia una profezia a sé, tramandata oralmente.
La "profezia perduta" è stata tramandata oralmente per secoli ed è talmente radicata nelle coscienze dei romani che all'elezione di Giovanni Paolo II, nell'udire il nome del cardinal Wojtyla la folla esclamò "il papa nero!".

Osserviamo invece lo STEMMA PAPALE di Benedetto XVI…



Si può notare in bella vista il cosiddetto "moro di Frisinga" o "caput ethiopicum"… il “Caput Nigrum”.
Nella basilica di San Paolo fuori le mura, che sicuramente San Malachia visitò quand'era a Roma, sono presenti i medaglioni di tutti i papi a partire da San Pietro.
Gli spazi vuoti per i ritratti dei futuri pontefici dopo Innocenzo II (il papa vivo al tempo di Malachia e che, ovviamente, essendo destinatario della sua profezia, non è presente nella sua visione). erano 113 , uno in più dei 112 motti oggi conosciuti.
Dopo lo stemma di Benedetto XVI vi sarebbe spazio per soli altri DUE medaglioni.
Altri due Papi? Semplice questione di gestione dello spazio disponibile?

Dopo l’ultimo Papa, secondo diverse profezie, pare ci sarà una grande confusione nella Chiesa e un periodo di cambio di sede con uno scisma e DUE Papi.


Dalle Profezie di Giovanni XXIII:
Due fratelli e nessuno sarà Padre vero. La Madre sarà vedova.
I fratelli d'Oriente e d'Occidente si uccideranno e nell'assalto uccideranno i loro figli. Allora scenderà dal monte il santo scalzo e scuoterà il regno, dinanzi alla tomba dello scalzo, benedetto dalla Vergine Santissima. Ascoltate le sue parole.
Maria Santissima, figlia e madre di Dio, signora del tempo futuro, chiama a raccolta i tuoi figli dalle campagne, affinché abbattano le due Babilonie.
E una sia la Madre, come unica sei tu. La terra distruggerà il cemento e di terra sarà, Regina, la tua nuova Chiesa. E sulla terra il grano, per la fame dei tuoi popoli, fiore sul suo nuovo altare. Amen.

Santa Ildegarda (Bermersheim vor der Höhe, 1098 – Bingen, 17 settembre 1179), profetizza che negli ultimi tempi vi saranno due papi, il primo pochi giorni dopo l'elezione sarà ucciso (per gelosia da un cardinale che diverrà antipapa) e sarà succeduto dal secondo che è l'ultimo papa della storia, il più santo di tutti.
Giacchino da Fiore XII sec.
"Verso la fine del mondo, l’Anticristo rovescerà il Papa e usurperà la sua Sede."

14 commenti:

  1. Dopo aver letto questo articolo di Socci :

    http://www.antoniosocci.com/cosa-ce-dietro-lirritazione-vaticana-larticolo-sul-dissidio-bergoglioparolin/

    Nella mia testa é partito un valzer di associazioni mentali. La sintesi é la seguente:
    E se l'Ultimo Papa della serie di Malachia fosse proprio Parolin ?
    -si chiama Pietro;
    - è nato poco lontano da Roma;
    -é chiaramente un sostenitore del "partito della Curia";
    -questi due ultimi punti giustificherebbero il Motto di Malachia, Pietro il Romano, ossia esponente della chiesa di Roma o in antitesi alla chiesa "non romana, non cattolica" che ha eletto l'attuale vescovo di Roma;
    -ha un curriculum eccellente che comprende contatti pregressi con le nazioni che saranno nel prossimo futuro fulcro caldo della cronaca mondiale;
    -certamente in Vaticano si stanno riorganizzando per porre fine ai disastri che l'attuale abusivo obamiano sta mettendo in atto ( a tal proposito segnalo : https://ultimo-papa.blogspot.it/2017/08/vaticano-ha-finanziato-clinton.html )

    Concludo dicendo che, se le cose dovessero svilupparsi come io temo, tra poco ( quanto poco non saprei dire ) assisteremo all'inasprirsi delle tensioni internazionali ed alla messa al bando di Bergoglio oppure alla sua morte per attentato. In entrambi i casi la nuova elezione sarà una benedizione per la Santa Romana Chiesa istituita da Gesù !!

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    1. Smettila di leggere schifezze, ti consiglio una buona rivista pornografica svedese.

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    2. Ave a Voi.
      Credo sia giunto il momento di emendare questo intervento da me postato più di tre anni fa.
      Hainoi, gli eventi si sono susseguiti e ad oggi direi che se il Signore, nella Sua Immensa Misericordia, vorrà donarci un nuovo pontefice, non sarà a breve.
      Credo siate tutti adeguatamente informati delle ultime Scandalose esternazioni del pontefice regnante in merito alle unioni civili, quindi evito di entrare in merito al fenomeno sociale, ma mi limito a disquisire invece, in merito alla futura sopravvivenza della Chiesa Cattolica così come Voluta da Dio.
      Sicuramente le porte degli inferi Non Prevarranno…...e questo il Buon Dio ce lo anticipa per non farci disperare, ma ora sono certo, che siamo nel pieno della Persecuzione e sono altrettanto certo che quello che dorme a Santa Marta, sia quantomeno UN Anticristo. Non gli riconosco il "lignaggio" di Principe del Male. Non ne ha lo spessore, nella sua mediocrità.
      Per riassumere eccellentemente la situazione attuale, posto a seguire, fuori dalle risposte di questo post, l'Intervento integrale di Mons.Carlo Maria Viganò.
      Un Gigante della Fede Cattolica.

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  2. @Aldo Mazzurco io invece ti consiglio di rivedere le tue convinzioni in merito alla Vera Fede. Non sembra sia rimasto moltissimo tempo. 😜

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    1. La Vera Fede stai sicuro non è quella di un demente pieno di odio come il sedicente giornalista.

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    2. Io non vedo una gran differenza tra l'odio di uno e l'odio di un altro. I commenti come quello sopra raccontano molto di una persona.

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  3. VIGANÒ: IL PAPA E LA LOBBY GAY IN VATICANO, AMBIGUITÀ VOLUTA.

    Ieri, in occasione del Festival del Cinema di Roma, il regista Evgeny Afineevsky ha presentato un documentario dal titolo «Francesco», nel quale sono riproposte alcune interviste fatte a Jorge Mario Bergoglio nel corso degli ultimi anni di pontificato. Tra le altre dichiarazioni, hanno destato sconcerto alcune frasi sulla legittimazione delle unioni civili omosessuali: «Quello che dobbiamo fare è una legge per le unioni civili. In questo modo [gli omosessuali] sono legalmente tutelati. Io sono a favore di questo».
    Penso che tanto i semplici fedeli quanto i Vescovi e i sacerdoti si siano sentiti traditi da ciò che ha affermato Bergoglio. Non occorre essere teologi per capire che l’approvazione delle unioni civili è in palese contraddizione con i documenti magisteriali della Chiesa, anche recenti. Essa costituisce anche un gravissimo assist all’ideologia LGBTQ che oggi è imposta a livello globale.
    In questi giorni il Parlamento dovrà discutere l’approvazione della cosiddetta legge Zan, su proposta del Partito Democratico. In nome della tutela degli omosessuali e dei transessuali, sarà considerato un reato affermare che la famiglia naturale è la cellula della società umana, e verrà punito chi affermerà che la sodomia è un peccato che grida vendetta al cospetto di Dio. Le parole di Bergoglio sono già state accolte in tutto il mondo dalla lobby gay come un autorevole appoggio alle loro rivendicazioni.
    Leggendo attentamente le dichiarazioni di Bergoglio, qualcuno ha già osservato che non vi si coglie un’approvazione del matrimonio omosessuale, ma solo un gesto di accoglienza – forse mal formulato – nei confronti di chi chiede allo Stato laico una tutela giuridica.
    La Congregazione per la Dottrina della Fede ha già chiarito senza equivoci che in nessun caso un Cattolico può approvare le unioni civili, perché esse costituiscono una legittimazione del pubblico concubinato e sono solo il passo che precede il riconoscimento dei cosiddetti matrimoni omosessuali. Tant’è vero che in Italia oggi è possibile sposarsi anche tra persone dello stesso sesso, dopo che per anni si era assicurato – anche da parte di politici sedicenti cattolici – che i PACS non avrebbero in alcun modo messo in discussione il matrimonio così come enunciato nella Costituzione.
    Del resto, l’esperienza ci insegna che quando Bergoglio dice una cosa, lo fa con uno scopo ben preciso: far sì che altri interpretino le sue parole nel senso più estensivo possibile. Le prime pagine dei giornali di tutto il mondo annunciano: «Il Papa approva i matrimoni gay», anche se strettamente non è ciò che ha detto. Ma questo era esattamente il risultato che lui e la lobby gay vaticana volevano ottenere. Poi la Sala Stampa forse dirà che quello che ha affermato Bergoglio è stato frainteso, che si tratta di una vecchia intervista, e che la Chiesa ribadisce la condanna dell’omosessualità come intrinsecamente disordinata.
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  4. Il danno però è fatto, e anche eventuali passi indietro rispetto allo scandalo suscitato saranno comunque un passo avanti nella direzione del pensiero unico e del politically correct. Non dimentichiamo gli esiti nefasti della sua esternazione del 2013, «Chi sono io per giudicare?», che gli ha meritato la copertina e il titolo di “uomo dell’anno” su The Advocate.
    Bergoglio ha affermato: «Gli omosessuali hanno il diritto di esser parte di una famiglia. Sono figli di Dio e hanno il diritto ad una famiglia. Nessuno dev’essere escluso o reso infelice a causa di questo». Tutti i battezzati sono figli di Dio: ce lo insegna il Vangelo. Ma si può essere figli buoni o cattivi, e se essi infrangono i Comandamenti di Dio il fatto di essere Suoi figli non eviterà loro la punizione, così come un Italiano che ruba non evita il carcere, per il solo fatto di essere cittadino del Paese in cui compie quel reato. La Misericordia di Dio non prescinde dalla Giustizia, e se pensiamo che per redimerci il Signore ha sparso il Suo Sangue sulla Croce, non possiamo non tendere alla santità, conformando il nostro comportamento al Suo volere. Nostro Signore ha detto: «Voi siete miei amici, se farete ciò che Io vi comando» (Gv 15, 14).
    Se l’esclusione familiare o sociale deriva da comportamenti provocatori o da rivendicazioni ideologiche non condivisibili – penso al Gay Pride – essa è solo il risultato di un atteggiamento di sfida e come tale ha origine in chi usa quell’atteggiamento per urtare il prossimo. Se invece quella discriminazione deriva solo dall’essere una persona che si comporta come tutti con rispetto per gli altri e senza alcuna imposizione del proprio stile di vita, essa va giustamente condannata.
    Sappiamo benissimo che ciò che la lobby omosessualista vuole ottenere non è l’integrazione di persone normali e oneste, ma l’imposizione di modelli di vita gravemente peccaminosi, socialmente destabilizzanti e che sono sempre stati strumentalizzati per demolire la famiglia e la società. Non a caso la promozione dell’agenda omosessuale fa parte del progetto globalista, in concomitanza alla distruzione della famiglia naturale.
    Nel Dicastero per la Comunicazione della Santa Sede figura come Consultore il gesuita James Martin, uno dei più accaniti sostenitori dell’agenda LGBTQ e dell’accoglienza indiscriminata degli omosessuali nella Chiesa. Appena uscita la notizia sulle dichiarazioni di Bergoglio, Martin ha tempestato di post i social, esprimendo un incontenibile soddisfazione per questo gesto che invece ha scandalizzato la maggioranza dei fedeli.
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  5. Assieme a padre Martin ci sono cardinali, vescovi, monsignori, sacerdoti e chierici che appartengono alla cosiddetta “lavender mafia”. Alcuni di costoro sono stati indagati e condannati per crimini molto gravi, quasi sempre legati ad ambienti omosessuali. Come possiamo pensare che una cricca di omosessuali al posto di comando non abbia tutto l’interesse di spingere Bergoglio a difendere un vizio che essi condividono e praticano?
    Direi anzi che fa parte del comportamento di Bergoglio giocare sull’equivoco, sulla provocazione – «Dio non è cattolico», ha detto – o lasciando finire ad altri un discorso che è lui a iniziare. L’abbiamo visto con Amoris laetitia: pur non avendo palesemente contraddetto la dottrina cattolica sull’impossibilità dei divorziati di accedere ai Sacramenti, ha lasciato che lo facessero altri vescovi, approvando poi le loro affermazioni e tacendo ostinatamente ai Dubia di quattro Cardinali.
    Ci si potrà chiedere: a che scopo il Papa dovrebbe agire in questo modo, soprattutto quando i suoi Predecessori sono sempre stati molto chiari in materia di morale? Non so cosa abbia in mente Bergoglio: mi limito a dare un senso alle sue azioni e alle sue parole. E penso di poter affermare che quanto ne emerge è un atteggiamento volutamente doppio e gesuitico. Dietro ogni sua esternazione c’è il tentativo di suscitare la reazione della parte sana della Chiesa, provocandola con affermazioni eretiche, con gesti sconcertanti, con documenti che contraddicono il Magistero. E allo stesso tempo compiacere i propri sostenitori, soprattutto non cattolici o tali solo di nome.
    A furia di provocare, egli spera che qualche Vescovo si stanchi di sentir quotidianamente colpita la dottrina e la morale; spera che un gruppo di Cardinali lo accusi formalmente di eresia, che ne chieda la deposizione. E così facendo, Bergoglio avrebbe il pretesto di accusare questi Prelati di essere “nemici del Papa”, di porsi fuori dalla Chiesa, di volere uno scisma. Ovviamente non è chi vuol rimanere fedele al Magistero che si separa dalla Chiesa: sarebbe assurdo.
    In un certo qual modo, il comportamento di Bergoglio è della stessa matrice di quello del Presidente Conte: entrambi, a ben vedere, sono stati voluti in quel ruolo dalla medesima élite, numericamente minoritaria ma potente e organizzata, con lo scopo di demolire l’istituzione che rappresentano; entrambi abusano del proprio potere contro la legge; entrambi accusano chi denuncia i loro abusi di essere nemico dell’istituzione, quando in realtà la difende proprio da loro. Entrambi, infine, si distinguono per una desolante mediocrità.
    Se canonicamente è impensabile scomunicare un Cattolico per il solo fatto che vuole rimanere tale, politicamente e strategicamente questo abuso potrebbe consentire a Bergoglio di estromettere dalla Chiesa i suoi avversari, consolidando il proprio potere. E ribadisco: non parliamo di un’operazione legittima, ma di un abuso che tuttavia nessuno sarebbe in grado di impedire, dal momento che «prima Sedes a nemine judicatur». E siccome la deposizione di un Papa eretico è una questione canonicamente irrisolta e sulla quale non vi è unanime consenso dei canonisti, chi accusasse Bergoglio di eresia si infilerebbe in un vicolo cieco e molto difficilmente otterrebbe un risultato.
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  6. Ed è esattamente questo, secondo il mio parere, che il “cerchio magico” di Bergoglio vuole ottenere: giungere alla situazione paradossale in cui colui che è riconosciuto come Papa è allo stesso tempo in stato di scisma con la Chiesa che governa, mentre chi viene da lui dichiarato scismatico per disobbedienza si trova estromesso dalla Chiesa per il fatto di essere cattolico.
    L’azione di Bergoglio è soprattutto rivolta all’esterno della Chiesa. L’Enciclica Fratelli tutti è un manifesto ideologico in cui non c’è nulla di cattolico, e nulla per i Cattolici; è l’ennesimo embrassons-nous di matrice massonica, in cui la fratellanza universale non si ottiene, come insegna il Vangelo, nel riconoscere la comune paternità di Dio tramite l’appartenenza all’unica Chiesa, ma con l’appiattimento di tutte le religioni in un minimo comun denominatore che si declina nella solidarietà, nel rispetto dell’ambiente, nel pacifismo.
    Con questo modo di agire, Bergoglio si candida come “pontefice” di una nuova religione, con nuovi comandamenti, nuova morale e nuove liturgie. Egli prende le distanze dalla Religione Cattolica e da Cristo, e di conseguenza dalla Gerarchia e dai fedeli, sconfessandoli e lasciandoli alla mercé della dittatura globalista. Chi non si adeguerà a questo nuovo codice sarà perciò ostracizzato dalla società e da questa nuova “chiesa” come corpo estraneo.
    Il 20 Ottobre papa Francesco ha pregato per la pace assieme ai rappresentanti delle religioni mondiali: il motto di quella cerimonia ecumenica era «Nessuno si salva da solo». Ma quella preghiera era rivolta indifferentemente al vero Dio come ai falsi dèi dei pagani, facendo comprendere che l’ecumenismo propagandato da Bergoglio ha come fine l’esclusione di Nostro Signore dalla società umana, perché Gesù Cristo è considerato “divisivo, “pietra d’inciampo”. Così l’uomo moderno pensa di poter ottenere la pace prescindendo da Colui che ha detto di Sé: «Io sono la Via, la Verità e la Vita; nessuno viene al Padre se non per mezzo di Me» (Gv 14, 6). È doloroso constatare che a questa apostasia delle Nazioni un tempo cristiane si affianchi Jorge Mario Bergoglio, che di Cristo dovrebbe essere il Vicario e non il nemico.
    Tre giorni fa la stampa ha diffuso la notizia che il Papa non celebrerà la Messa di Mezzanotte a Natale. Mi limito ad una constatazione: qualche giorno fa, in pieno stato di emergenza Covid, si è ritenuto possibile celebrare un rito ecumenico, alla presenza dei fedeli e delle autorità, tutti con la mascherina. Al contrario, negli spazi ben più vasti della Basilica Vaticana, qualcuno ha ritenuto imprudente che si celebri la Nascita del Salvatore nella Notte Santa.
    Se questa decisione troverà conferma, sapremo che Jorge Mario Bergoglio preferisce autocelebrarsi assecondando il pensiero unico e l’ideologia sincretista del Nuovo Ordine Mondiale, piuttosto di inginocchiarsi ai piedi della mangiatoia in cui è deposto il Re dei Re.
    + Carlo Maria Viganò, Arcivescovo
    22 Ottobre 2020

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  7. Scusate il metodo non proprio ortodosso, ed il consumo di spazio, ma trovo molto importante avere in chiaro e sott'occhio quanto detto dall'uomo di Dio Viganò, in quanto se andiamo ad analizzare i contenuti egli disegna ed illumina, in maniera egregia il profilo di questo sinistro personaggio (o socialista personaggio, se preferite) esponendo alla Luce, il suo agire nella tenebra delle ambiguità e della doppiezza, che è segno distintivo di coloro che camminano lontano da Dio e si accompagnano invece assai volentieri con il Mondo della Carne, di Mamona (a proposito del conto personale di 20 milioni di sterline che ha voluto a suo nome in Svizzera) e del Potere…..temporale.
    Ma ciò che mi preme di più sottolineare è la DIABOLICA trappola che ha messo in piedi con i suoi grandi elettori ed interessati leccapile vari, in merito allo Scisma.
    Viganò spiega molto bene questa trappola.
    Sta provocando da ANNI i Vescovi ed i Cardinali Cattolici ad esprimersi nettamente, denunciandolo apertamente di eresia, in maniera tale da fornirgli il pretesto per Scomunicarli ed espellerli formalmente dalla Chiesa, in quanto non più in comunione con il regnante.
    Nel frattempo, si accredita come pontefice della Nuova Chiesa Mondiale, ed allora mi chiedo, quanti dubbi debbo avere ancora nel definire questo sinistro figuro UN ANTICRISTO ?

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  8. Salve fratelli, scusate il mio ritardo nel commentare ma avevo fatto voto di non intervenire fino a dicembre. Visti i tempi che corrono ho chiesto il permesso alla mia cara sorellina e guida spirituale Letizia, che ha commentato in questo blog, di poter intervenire nei 2 blog che guardo, questo e duca dei tempi.
    Finalmente e' arrivata la durissima presa di posizione di monsignor Vigano' e ormai la guerra e' alle porte .
    Abbiamo come guide soprattutto Benedetto XVI, Vigano', Trump, Blondet, Sacchetti, Tosatti, Fusaro, Socci e Bianchi Cagliesi. Vinceremo perche' Gesù ci benedice. Facciamo voto di essere pronti al martirio.

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  9. Benedetto XVI, Viganò, Trump, Blondet, Sacchetti, Fusaro, Tosatti, Socci, Cagliesi sono la guida dei figli della Luce e chi non è a nostro favore è contro Cristo ( anche chi non prende posizione) chi segue, simpatizza, non prende posizione e non si schiera contro Bergoglio sono i figli delle tenebre. I bongiovannisti hanno scelto i figli delle tenebre e Bergoglio.
    Ho scritto questo su FB accompagnato dall'articolo di Blondet sull'ultima sparata del cardinale Bergoglio.

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  10. I media occultano volutamente le reazioni dei cattolici dopo le dichiarazioni di Bergoglio sulle unioni omosessuali. La guerra e' cominciata.

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